La grande corsa

Negli ultimi anni incentivi statali e sempre più stringenti limitazioni al traffico privato hanno cambiato il parco macchine dei milanesi. Usando come fonte i dati pubblici forniti dal Comune di Milano abbiamo provato a vedere cosa è cambiato, e come.

Auto Registrate

A partire dal 2007 al 2019 (ultimo anno per cui i dati sono disponibili), il numero di vetture private 🚘 intestate a residenti 👨‍🦲 nel Comune di Milano 🏴󠁧󠁢󠁥󠁮󠁧󠁿 è sceso del 4,95%. È stato registrato un picco negativo tra il 2013 e il 2014 (-14.922 unità), le immatricolazioni hanno iniziato poi, lentamente, a risalire.

Nello stesso periodo i residenti sono saliti da 1.299.633 a 1.406.242 unità (+8,2%) portando il rapporto veicoli per residente da 0,55 a 0.49: i milanesi posseggono sempre meno auto.

Evoluzione delle classi Ambientali

In un continuo tentativo di ridurre le emissioni dannose per la salute in quella che è una delle città più inquinate d’Europa, negli ultimi anni il Comune di Milano ha imposto limitazioni sempre più stringenti al traffico privato: è del 2008 l’introduzione da parte della giunta Moratti dell’Ecopass: si trattava in sostanza di un ticket da pagare per poter entrare con mezzi privati all’interno della cerchia più interna della città, la cosiddetta cerchia dei navigli. Dal pagamento del ticket erano esentati i mezzi allora meno inquinanti, autoveicoli a benzina Euro 3 e 4 e veicoli Diesel Euro 4 e 5.

È del 2012 l’introduzione di Area C, che cambia le regole: divieto totale di accesso per i veicoli più inquinanti e pagamento di un ticket per tutti i veicoli autorizzati. Esenti da ticket sono solo i veicoli elettrici, ciclomotori e motocicli.

Nel 2019 l’amministrazione Sala compie un ulteriore passo per la riduzione delle emissioni istituendo Area B: in praticamente tutto il territorio comunale è vietata la circolazione ai mezzi più inquinanti, secondo un calendario predefinito che prevede la messa al bando di tutti i veicoli Diesel nel 2030 (prossima scadenza ottobre 2022 con la messa la bando dei veicoli Euro 2 a benzina e di tutti i Diesel fino a Euro 5).

Queste regole hanno contribuito allo svecchiamento del parco auto circolante? Quello che notiamo (e che si vede bene nel grafico qui sotto) è che i veicoli Euro 6 sono al 31 dicembre 2019 diventati dominanti. Che questo serva da solo a migliorare la qualità dell’aria, però, non è evidente.

Clicca sul nome di una classe ambientale per evidenziare la sua evoluzione nel tempo.

Effetti sull'inquinamento atmosferico

Il Comune di Milano fornisce dei dati aggregati sull'inquinamento atmosferico. Proviamo a confrontarli con le modifiche incorse nel tempo al parco auto circolante. Nei grafici possiamo vedere, per ogni anno, la rilevazione media di PM10 e il numero di giorni in cui il valore è stato superiore ai limiti di legge, il valore medio di Diossido di Azoto (NO2), e il numero di giorni in cui i valori di Ozono (O3) sono stati sopra al limite di legge. Per maggiori dettagli sulla qualità dell'aria a Milano, con dati aggiornati quotidianamente, visita aria.mia.mi.it.

E il meteo?

Guardando i grafici precedenti ci è venuto da chiederci come mai ad un cambio così deciso e veloce del parco circolante con veicoli sempre più moderni e puliti non sia corrisposto un netto miglioramento degli indicatori relativi all'inquinamento atmosferico.

Ogni milanese conosce la sensazione che si prova quando, d'inverno, non piove per diversi giorni. L'aria diventa pesante, e uscendo di casa al mattino si pensa "speriamo che piova, così pulisce un po' l'aria". Ma è vero? Grazie ad ARPA Lombardia siamo riusciti a riaggregare i dati sulle precipitazioni negli anni tra il 2007 e il 2019. Questo dovrebbe aiutarci a capire se la "tenuta" dell'inquinamento è dovuta a fattori climatici come, ad esempio, la siccità. Il grafico mostra la quantità totali di piogge per anno in mm (sommando i valori medi rilevati ogni giorno dalle centraline di via Juvara, Piazzale Zavattari e Lambrate), e i giorni (sommando i giorni in cui le precipitazioni rilevate sono state maggiori di 0 in almeno due centraline).

Dettaglio delle classi ambientali

Mentre la crescita esponenziale nel numero di veicoli Euro 6 non ci ha stupiti, la variazione numerica di vecoli appartenenti ad altre categorie ambientali ci ha invece colti di sorpresa: benché questa classe sia stata la prima a subire restrizioni, il numero di veicoli Euro 0 è sceso meno sensibilmente (-20.349 unità) rispetto a classi di autoveicoli più efficienti (seppur ormai obsoleti: Euro 1, 2, 3) che hanno visto cali di più della metà nella stessa finestra temporale. Quale sia il motivo non ci è noto. Vediamo anche che i veicoli Non Classificati sono cresciuti di 105 volte, rimanendo comunque, numericamente, irrilevanti.

Nei grafici che seguono è possibile vedere il dettaglio per ogni categoria.

Glossario

Classe Ambientale

Introdotte nel 1992, le classi ambientali si riferiscono a tutta una serie di direttive UE che stabiliscono i limiti di emissioni inquinanti dei veicoli.

Euro 0

Si tratta di tutti i veicoli immatricolati prima del 31 dicembre 1992, benzina e diesel. La caratteristica comune di questi veicoli è quella di non possedere alcun sistema di filtraggio dei gas di scarico.

Euro 1

Veicoli immatricolati a partire dal 1 gennaio 1993, sono i primi ad essere dotati di marmatta catalitica e iniettori.

Euro 2

Oltre a imporre una riduzione delle emissioni per i veicoli a benzina, quella Euro 2 è la prima a stabilire dei limiti anche per i veicoli diesel.

Euro 3

Le vetture immatricolate a partire dal gennaio 2001 devono aver installato un sistema chiamato OEBD (European On Board Diagnostic) il cui scopo è monitorare e ridurre le emissioni.

Euro 4

Tutte le vetture immatricolate a partire da gennaio 2006 devono rispettare questa direttiva, che impone dei limiti anche alle emissioni di ossido di carbonio e ossido di azoto.

Euro 5

Tutte le vetture immatricolate a partire da gennaio 2011 devono rispettare questa direttiva. La produzione di veicoli con questa classe ambientale è stata interrotta nel 2014.

Euro 6

Tutte le vetture immatricolate dopo gennaio 2015 devono rispettare questa direttiva. Impone nuove limitazioni alle emissioni inquinanti per i veicoli con motore a combustione e include anche veicoli ibridi ed elettrici.

Polveri Sottili - PM10

La sigla PM10 (Particulate Matter o Materia Particolata, cioè in piccolissime particelle) identifica una delle numerose frazioni in cui viene classificato il particolato. Si tratta di materiale presente nell'atmosfera in forma di particelle microscopiche. Secondo ricerche sperimentali su pazienti di città USA e a Milano il particolato riduce l'aspettativa di vita di 1-2 anni; il PM10 aumenta l'asma tutto l'anno e le bronchiti in inverno (Wikipedia).

Diossido di Azoto - NO2

Il diossido di azoto è un gas rosso bruno a temperatura ordinaria dall'odore soffocante, irritante e caratteristico. È un forte irritante delle vie polmonari; già a moderate concentrazioni nell'aria provoca tosse acuta, dolori al torace, convulsioni e insufficienza circolatoria (Wikipedia)

Ozono - O3

L'ozono è una forma allotropica dell'ossigeno, dal caratteristico odore agliaceo. Le sue molecole sono formate da tre atomi di ossigeno. È presente negli strati alti dell'atmosfera concentrandosi soprattutto a 25 km di altezza dove è presente l'ozonosfera: è considerato un gas serra, ma diversamente da altri gas serra che trattengono l'energia proveniente dalla superficie terrestre, l'ozono assorbe e trattiene parte dell'energia proveniente direttamente dal Sole. L'ozono è presente in piccola parte anche negli strati più bassi dell'atmosfera (è uno dei principali componenti dello smog prodotto dall'uomo nelle grandi città): diversamente dall'ozono che si trova nella stratosfera, quello troposferico risulta essere un inquinante molto velenoso se respirato a grandi dosi (Wikipedia).